Sfatiamo un grosso luogo comune. Sento sempre più spesso utilizzare la parola community.
“Tal influencer ha una community di 1 milione di persone” oppure “c’è una community di 10000 persone che mi segue” “la mia newsletter è una community da trecentomila persone” “La mia pagina facebook..”
Ecco l’uso di community in questo contesto è completamente sbagliato.
Anche se sono contento dello sdoganamento di questa parola, vorrei evitare un po’ di confusione.
Se parli a molte persone, con cui instauri un rapporto di fiducia reciproca e seguono qualsiasi cosa tu fai, è una bellissima cosa ma non è una community.
Se un’azienda parla ai propri clienti tramite una newsletter ha un pubblico ma non ha una community.
I lettori stessi di questo blog, conoscono me, sanno quello che scrivo ma sfortunatamente ancora una volta non sono una community: sono un’audience a cui mi rivolgo.
La differenza sta proprio nella tipologia del rapporto che si instaura..
Nel pubblico c’è qualcuno parla e qualcuno che ascolta. C’è una comunicazione che va in un’unica direzione: io scrivo tu leggi, io mando un messaggio e tu lo ricevi.
Alcune volte questo dialogo può essere anche nella direzione inversa: lo speaker che riceve le domande dal pubblico, lo youtuber che dialoga con i commenti durante i live, il podcast che riceve gli interventi degli ascoltatori.
Ma è sempre un rapporto uno a molti.
Nella community la cosa cambia. Il rapporto diventa molti a molti.
Il community manager non parla solo al proprio pubblico ma fa in modo che le persone creino relazione fra loro, si conoscano, scambino informazioni e si aiutino l’un l’altro.
Come puoi capire è una cosa completamente diversa.
Perché ci interessa questa distinzione? E’ semplice, il valore che può creare una “vera” community molto più grande.
Se io leggo il libro di un noto scrittore sono un pubblico ma se partecipo ad un gruppo di lettura sullo stesso libro ottengo molto più valore, perchè interagisco con gli altri e studiamo insieme i contenuti.
Se posso mi relaziono con altre persone come me, con la mie stesse passioni e interessi, posso imparare anche da altri e non solo dallo youtuber di turno.
All’ascolto si aggiunge anche il confronto, che non è ben poca cosa.
Come capire se ho un’audience o una community?
C’è un modo molto semplice. Mettiamo che tu abbia un blog o un profilo social popolare, chiediti: se io sparisco il gruppo di persone va avanti? Sei smetto di creare articoli e proporre iniziative, tra un mese trovo il deserto?
A differenza del pubblico, una community sana va avanti nonostante te. Le relazioni tra le persone continuano al di là della persona che le ha create.
Anche se sparisce il baricentro non cade tutto il resto.
Come trasformare un pubblico in una community
Il passaggio non è così semplice, ma se hai un pubblico sei già a buon punto. Serve un po’ di lavoro, perché non basta solo creare dei contenuti per le persone (video, articoli) ma le devi connettere fra loro. Ecco alcuni spunti:
- instaura un bel dibattito dal titolo “che cosa volete imparare?” Una volta individuato il desiderio di ognuno presentalo ad una persona molto esperta in quel campo che può aiutarlo.
- crea una discussione su “qual’è il problema che ti preoccupa di più?” cerca di individuare la persona con un problema e collegala con un’altra che lo ha già risolto
- gioca su interessi o città/regione. Fai conoscere persone della stessa città, troveranno subito qualcosa in comune.
- organizza delle videoconferenze in cui ognuno racconta una propria esperienza e ne discute con gli altri.
- invia delle email personali con in cc: due persone “Ehi so che Carlo vorrebbe portare avanti questa iniziativa, sono sicuro che te Claudia hai voglia di aiutarlo”
Una community si vede dalla qualità e dalla quantità delle relazioni 1:1 che si instaurano fra le persone. Questo fa la differenza rispetto ad un pubblico in cui l’unica relazione è con lo speaker di turno.
Non farti ingannare dalla terminologia che le persone usano.
Sprigiona tutto il valore che deriva da una community e inizia a trasformare oggi il tuo pubblico in qualcosa di diverso.
2 risposte su “Perchè ti serve una community e non un pubblico”
Ciao Alessio ti seguo da un po’, praticamente ho macinato gli articoli del tuo blog che trovo davvero chiari e fantastici. La differenza tra audience e community è molto chiara, il problema che spesso mi affligge è quali leve muovere per far si che le persone si sblocchino e inizino a condividere le proprie esperienze. Inoltre mi è ancora più difficile ripetere ciclicamente questa cosa per farla diventare un’abitudine. In attesa di una tua risposta ti ringrazio per tutti i tuoi contenuti.
Grazie Antonino. Per incentivare le persone devi capire quali sono i loro desideri e le loro aspirazioni. Leggi questo per capire cosa intendo https://www.alessiofattorini.it/il-community-manager-e-come-il-genio-della-lampada/