C’è un grande mito nell’ambito delle community, quello del non ho tempo per partecipare. Non sai quante volte me lo hanno detto.
Non riesco, ho troppo da fare, leggo ma non ho niente da dire.
Il luogo comune è che non ci si possa fare nulla, che sia una vicolo cieco. Se una persona non ha tempo come faccio a controllare il “suo” tempo? Impossibile no?
Non è vero.
Quando sentite frasi del genere cercate sempre di sostituire la parola tempo con “priorità”
Non è il tempo che manca ma il fatto che quella specifica azione non è per lui una priorità.
Come fare in modo che partecipare alla community diventi “prioritario”?
Io credo che dipenda da tre fattori determinanti: rilevanza, identità e relazioni.
Ora ti spiego cosa intendo.
Rilevanza
Una community non è rilevante quando genera troppo rumore di fondo. le discussioni offrono pochi contenuti di valore e non attirano l’attenzione del pubblico a cui si rivolgono.
Rendere la community rilevante significa aiutare i membri a raggiungere i loro obiettivi ed aspirazioni.
Tali obiettivi possono essere: risolvere un problema nel breve termine, imparare cose nuove che abbiano un impatto sul proprio percorso personale o professionale, scoprire nuove prospettive di business, rimanere informati su un determinato argomento, ecc..
Separare il suono dal rumore richiede un filtro, che puoi creare in diversi modi:
- mantenere attive le discussioni più interessanti facendole salire in cima all’elenco degli argomenti in ordine cronologico. Banalmente basta rispondere o fare domande su thread esistenti per porre l’argomento all’attenzione della community
- creare una sorta di “Scelto dall’editore”. Post, blog, newsletter che raccolgono i migliori contenuti e che tutti i membri dovrebbero vedere. Devi aiutarli a trovare i contenuti migliori indipendentemente da quando siano stati creati
- affidarti ai sistemi automatici di alcune piattaforme che ordinano le discussioni in base a popolarità, visualizzazioni, numero di commenti o like ricevuti. Una discussione con molte visualizzazioni e molti like è molto probabilmente un contenuto rilevante che vale la pena mettere in risalto
Identità
Se vado a correre 3–4 volte la settimana, compro delle scarpe nuove ed un paio di magliette tecniche, mi sento un runner. Inizio a ritrovarmi nell’identità di un runner. Se la app che uso per correre mi invia una newsletter con il titolo “Sei un runner? Ecco i migliori consigli per preparare una corsa”, la leggo subito. Non posso perdermela.
Allo stesso modo se gestisco una community, partecipo ad eventi come l’Italian Community Manager Summit e leggo spesso articoli come questo, dopo un po’ inizio a sentirmi un Community Manager.
Per fare in modo che i membri della mia community partecipino devo lavorare su questo aspetto. Far sentire che esiste un posto per persone come loro, dove possono trovare contenuti che li aiutino a crescere in questo ruolo e rafforzare l’identità che stanno creando.
Qualche esempio pratico sempre sulla corsa:
- creare eventi specifici solo per runner
- creare contenuti che aiutino il runner a crescere: 10 consigli per diventare un runner professionista, un runner si alimenta in questo modo, se sei un runner non puoi perderti questo video, ecc…
- mettere in risalto le persone della community che hanno raggiunto ottimi risultati e porli come esempio da raggiungere: “Luca lo scorso anno ha corso 10 maratone, scopri come ha fatto”
Anche se una persona è molto impegnata è possibile attirarne l’attenzione con un titolo collegato ad un’identità in cui si riconosce o a cui aspira. Spenderà sicuramente qualche minuto per approfondire e capire se il contenuto può essere utile a raggiungere i suoi obiettivi
Relazioni
Come sai bene l’uomo è un animale sociale. Rilevanza ed identità alcune volte non sono abbastanza. La persona deve sentirsi collegata alla community sul piano emozionale, deve sentirsi un po’ a casa ed instaurare relazioni e connessioni con uno o più membri.
Se non torno nella community per i contenuti lo faccio sicuramente per le persone.
Tecniche per creare “relazioni” tra le persone ce ne sono un’infinità — potrei scrivere una serie di blog post solo su questo — e dipendono anche dal grado in cui un membro della community si sente parte della community stessa:
- un benvenuto settimanale può aiutare i nuovi arrivati. Puoi chiedere di condividere con gli altri alcuni aspetti di sì, alla ricerca di tratti comuni e aspirazioni simili. Un post dove salutati i nuovi community manager, chiedi in che community lavorano e perchè si sono uniti al gruppo.
- puoi mettere in risalto discussioni in cui viene chiesto aiuto, chiamando in causa persone specifiche. “Ehi Marco ha bisogno di aiuto su questo, tu Giovanni che hai molta esperienza avresti voglia di dare qualche consiglio?” Dato che Marco si sentirà riconoscente e Giovanni utile al gruppo, è probabile che tra di loro si crei una “connessione”.
- creare eventi che aiutino il networking e la conoscenza reciproca dei partecipanti. Vedere in faccia le persone aiuta moltissimo a creare relazioni. Se un evento è troppo oneroso anche una videochiamata di gruppo con cadenza settimanale/mensile può servire alla causa
In conclusione, “non ho tempo per partecipare” è una scusa. E’ una frase legata alla buona educazione che nasconde sempre altro. Non devi cadere nel tranello. Se te la senti dire spesso, significa che probabilmente è necessario lavorare sugli aspetti che ti ho indicato. Devi mettere in risalto contenuti rilevanti, formare un’identità di gruppo, creare relazioni tra le persone. Cerca sempre di tradurre la parola tempo con priorità.
Non puoi controllare il tempo delle altre persone ma puoi influenzare le loro priorità.
Non farti scappare questa occasione
“La cattiva notizia è che il tempo vola. La buona notizia è che sei il pilota.” Michael Althsuler
Vuoi ricevere altre risorse o articoli come questo? Iscriviti iscriviti alla newsletter o al mio canale Telegram.
Ti è piaciuto? Lascia un commento. Mi farai molto contento