L’attività sui social network inducono le persone meno esperte a pensare che la copertura sia più importante dell’impatto.
La copertura si misura in visualizzazioni, like, condivisioni, commenti, clic e nuovi follower.
L’impatto è molto più complesso da misurare.
Così scrive Riccardo Scandellari in un suo articolo e mi fa molto riflettere su come una community viene spesso valutata.
Il numero di post, le visualizzazioni o le persone che hanno partecipato ad evento sono sicuramente importanti: se non c’è partecipazione non c’è community.
A nessuno infatti piace visitare un posto dove nessuno parla o non si trova nulla di utile da leggere. Come a nessuno piace entrare in ristorante vuoto. Ma questo non ti deve far sottovalutare un secondo aspetto: l’impatto che la tua community ha sui suoi membri.
Quante persone hanno cambiato modo di vivere o di lavorare dopo aver letto una particolare discussione?
Quanti sono cresciuti professionalmente dove aver partecipato ad una live?
Che connessioni “reali” hai creato tra le persone? Amicizie, telefonate, aiuto reciproco.
Quanti ti hanno inviato un messaggio personale per ringraziarti del bel clima che si respira?
Quanto è cresciuta la fiducia nella tua azienda, nel prodotto o nel organizzazione che ha creato la community?
La cosa interessante è che questo può valere sia per chi partecipa attivamente sia per chi è passivo e fruisce solamente dei contenuti.
Ci preoccupiamo troppo di quello che è visibile e meno di quello che non lo è.
L’essenziale è invisibile agli occhi, diceva il piccolo principe.
Non raccontare quante visualizzazioni hai ottenuto questo mese, parla di chi hai cambiato. Impara a raccogliere le storie, le emozioni e i desideri.
E’ più difficile certo, ma forse l’impatto della tua community è molto maggiore di quello che pensi.