Quando chiedo a qualcuno di partecipare più attivamente alla community ricevo sempre le stesse risposte: non ho tempo, non ho niente da dire, non sono abbastanza esperto.
Ho scoperto nel tempo che queste sono solo una piccola parte della verità ma celano invece altre paure non dette.
Ecco 6 paure che bloccano le persone dal partecipare attivamente alla tua community e qualche consiglio per affrontarle.
Il giudizio
Ci vergogniamo di mostrare le nostre emozioni e quello che scriviamo ci mette a nudo. Il giudizio che temiamo di più è quello dei nostri pari.
Pensiamo che gli altri ci deridano o ci trattino come “incompetenti” ma molto spesso queste cose sono solo nella nostra testa. “Cosa accadrebbe se dicessi questo? E se dicessi quest’altro?”
L’unico modo per rassicurare le persone sul giudizio degli altri è creare un clima di comprensione in cui ci si senta al sicuro.
Quando vedo persone che fanno il primo passo e si espongono nella community analizzo le risposte che ricevono, se sono inclusive/rassicuranti cerco di premiarle o di fare i complimenti a chi le ha fatte. Al contrario, se vedo prese in giro o velati sarcasmi mi intrometto e cerco spiegare che “qui noi non ci approcciamo così alle persone”.
Come community manager hai il dovere di impostare il tono delle conversazioni e deviarle sul piano giusto.
La mancanza di tempo
Si pensa che partecipare sia un’attività che porterà via molto tempo o finirà per sprecarlo.
Prova a mostrare alle persone che iniziare una nuova discussione o creare un contenuto non richieda così tanto sforzo.
Io generalmente creo un post dal titolo: Come aiutare la community se hai poco tempo. In cui elenco tutte le attività che le persone possono fare quando hanno 5 minuti, 10 minuti o mezz’ora. In questo modo mostro che anche con poco tempo a disposizione si può fare qualcosa di utile e concreto.
Non aver nulla da dire
Alcune volte pensiamo che quello che facciamo non sia degno di nota o non sia utile agli altri. Che sia già stato detto o conosciuto. Spesso questo è falso.
Le nostre conoscenze sono uniche, perché vengono da lavori, studi e esperienze lavorative diverse.
Quindi non è vero che le persone non hanno nulla da dire. Nella mia esperienza ho visto che fare domande semplici e dirette ha una grande efficacia..
Cosa hai imparato oggi o questa settimana? In quale campo hai maggiore esperienza? Come hai affrontato questo problema x?
La risposta deve essere quasi scontata, deve far emergere la consapevolezza che nella tua community le persone possono avere una voce.
Dire delle cose sbagliate
Se ci sentiamo valutati sulla base delle scelte che facciamo è difficile prendere nuove decisioni, perché avremo sempre paura di sbagliare. Questo alla lunga ci immobilizza.
È chiaro che esporsi significa prendersi dei rischi, nel momento in cui scriviamo pensiamo di non essere capaci.
La verità è che la qualità delle cose che facciamo o diciamo non possiamo deciderla noi stessi ma le persone che leggono o vedono le nostre azioni.
Tempo fa Costa, un membro della mia community mi ripeteva che era poco esperto e non sapeva come potesse essere utile. Poi su mio sollecito è intervenuto in una conversazione raccontando la sua esperienza sulla virtualizzazione. La persona che aveva posto la domanda iniziale ha passato un intera notte a studiare e testare tutto quello che riguardava l’argomento grazie all’input che gli era arrivato da Costa e dalla community.
Un consiglio non è mai banale se chi lo riceve non sa le risposte. La qualità delle cose che diciamo, lasciamola decidere agli altri.
Paura che ci rubino le idee
E’ normale avere timore che altre persone possano rubare le nostre idee e i nostri contenuti. Perché scrivere una guida quando un altro può approfittare del mio lavoro?
Qui il segreto è rassicurare le persone che nulla può succedere di male e che vince chi condivide e collabora con gli altri.
Quello che faccio generalmente è convincere una persona a raccontare un’esperienza poi stimolo dei commenti positivi al lavoro appena svolto e aggiungo anche un badge speciale come “Buon contributo”.
Se riesci a farlo 2-3 volte puoi far partire un volano di reciprocità incredibile.
Chi legge un buon contenuto si sentirà in dovere, non appena avrà l’opportunità, di scriverne uno come ringraziamento.
In questo modo passa il messaggio positivo che “Se condividi qui un’idea ne riceverai 100 in cambio” e questo minimizza la paura della condivisione.
Avere tutto sotto controllo
Alcune persone hanno bisogno di avere tutto sotto controllo. Altrimenti si bloccano.E’ ovvio che partecipare alla community è un rischio perché non ci sono sicurezze.
Una certezza però esiste: se non partecipi nessuno conoscerà quello che sai e quello che pensi.
Questo è il concetto che devi far passare ai tuoi membri. Prova a far capire cosa quella paura non gli permette di fare: cosa succede se non partecipi?
Se non ti lasci andare: non imparerai cose nuove, non conoscerai persone esperte e non ti metterai alla prova. Devi iniziare e sporcarti le mani.
Anche qui la creazione di un ambiente sicuro gioca un ruolo di particolare importanza.
Più fai sentire le persone a loro agio più il contributo che daranno sarà di qualità.
In conclusione
Ci sono diverse paure che bloccano i tuoi membri dal partecipare:
- il giudizio
- la mancanza di tempo
- non aver nulla da dire
- dire cose sbagliate
- paura che ci rubino le idee
- avere tutto sotto controllo
Disinnescale una ad una e permetterai alle persone di far venire fuori il meglio di sé, senza paura.
Una risposta su “6 paure che bloccano la partecipazione e come affrontarle”
[…] La cosa migliore che ti possa accadere è che arrivi il padrone di casa ad accoglierti togliendoti dall’impaccio. Ti solleva dal peso di presentarti o dal approcciare le altre persone. […]